Voci d’Oro: un omaggio sincero al cinema

Victor e Raya hanno dedicato la loro vita al doppiaggio, diventando le voci più importanti dell’industria cinematografica sovietica. La loro professione li ha fatti incontrare e, da anni, vivono e lavorano insieme. Ma, alla fine degli anni ’80, in seguito al crollo della Cortina di Ferro, i coniugi Frenkel decidono di migrare dall’URSS in Israele come altre migliaia di ebrei sovietici.

In Medio Oriente però non possono più guadagnarsi da vivere con la loro voce e sono costretti a reinventarsi per sopravvivere e andare avanti. Accettano lavori umili e discutibili per iniziare un nuovo capitolo della loro vita che risulta a tratti grottesco, a tratti ironico e drammatico.

Scritto da Ziv Berkovic e diretto da Evgeny Ruman, Voci d’Oro è un piccolo grande film che potete vedere su Mio Cinema. Una commedia malinconica e divertente con le ottime interpretazioni di Vladimir Friedman e Mariya Belkina, nei panni di due professionisti non più giovanissimi che devono accettare il cambiamento. È difficile dire addio al lavoro a cui si è dedicata tutta la vita, con passione, soprattutto se si parla del mestiere del doppiatore.

Il doppiaggio è spesso al centro di polemiche per le diverse correnti di pensiero: c’è chi preferisce guardare i film in lingua originale e chi doppiati. Tuttavia nel film di Ruman si sottolinea semplicemente il valore di questa professione, celebrando il cinema come la più tradizionale “fabbrica di sogni”.

In questi giorni in cui è richiesto il sostegno alle sale cinematografiche che stanno riaprendo piano piano nelle varie regioni d’Italia, è bello vedere un film che omaggia la settima arte con una serie di citazioni e riferimenti culturali da veri cinefili.

Ogni film è un mondo da scoprire e grazie a noi le persone entrano in quel mondo” dice Victor alla moglie, sintetizzando il motivo per cui il loro lavoro è stato così importante.

Custodiscono gelosamente una fotografia in bianco e nero che li ritrae al fianco di Federico Fellini, presente nel corso del film anche attraverso alcune scene dei suoi capolavori intramontabili. In particolare quando, a metà film, i Frenkel cominciano a collaborare con una videoteca di Tel Aviv per doppiare copie piratate di alcuni classici, Ruman ha modo di mostrare momenti cult della storia del grande schermo come i vecchi western, Pretty Woman, Il Laureato e altri titoli che è facile riconoscere.

Voci d’Oro racconta una crisi professionale ed economica di una coppia che mette in discussione anche il sentimento che li unisce da sempre, toccando parallelamente la crisi del cinema che, pur mantenendo l’anima romantica e creativa di una forma d’arte, risente del progresso e delle difficoltà di una realtà che spesso dimentica di sognare.

La pandemia ha messo a dura prova il settore dell’arte e della cultura, ma film come questo sottolineano l’importanza di non accettare la mediocrità e preferire sempre e comunque il cinema al cinema.